Etichette

mercoledì 5 marzo 2014

La Grande Bellezza. Anche Nené Cherie dice la sua.

Ieri sera gli italiani hanno smesso di essere allenatori di calcio e, con la competenza e la modestia che da secoli li contraddistingue (con gli innegabili risultati ottenuti dalla discesa in Italia di Carlo VIII in poi), hanno vestito i panni di "critici cinematografici" à la carte. Causa e oggetto dei loro sforzi intellettuali: La Grande Bellezza è degno dell'Oscar? Mezzi di diffusione del loro pensiero in materia: Twitter, Facebook e i loro smartphone. 
Per fortuna ero a cena fuori, ma nonostante ciò non ho potuto fare a meno di notare come un Oscar al miglior film straniero sia riuscito a distruggere le migliori amicizie, a sfasciare famiglie e a provocare polemiche degne di quando al ginnasio la mia classe si divideva in abortisti e anti-abortisti.
Il campo si divide fondamentalmente in due schieramenti, battaglieri e inferociti come manco gli Achei e i Troiani di Omero, che si sono dati in faccia per tutte le 2 ore e mezza del film più le 15 ore di pubblicità gentilmente offerte da Mediaset: 
  • da una parte gli Estimatori, gente che nella maggior parte dei casi conosce tutta la filmografia di Sorrentino e aveva già visto La Grande Bellezza al cinema a tempo debito. Ma anche gente che non capisce una benemerita pippa a cui semplicemente piace sottolineare il fatto di essere un intellettuale che "ne sa" e " ne capisce" e pertanto si distingue dalla massa volgare e ignorante; 
  • dall'altra i Detrattori, che anziché prestare la dovuta attenzione al film hanno trascorso la serata a lamentarsi del fatto che il film fosse lento, non avesse una trama chiara e ci fossero un paio di marchette alla Fiat o una burinata della Ferilli. Ma anche sedicenti artisti falliti, in testa a loro perché "viviamo in un mondo ingiusto di ladri e raccomandati", nella realtà perché non erano dotati delle capacità o della determinazione necessarie.
Pochi, pochissimi, quelli che hanno espresso pareri originali e ponderati sull'argomento. Purtroppo per voi anche la sottoscritta ha deciso di esprimere il suo inutile e non richiesto parere in questa sede, dove faccio un po' il cazzo che mi pare perché la democrazia liberale è una forma di governo superata e vetusta.



Innanzitutto, mi dispiace, ma se La Grande Bellezza l'avete vista solo ieri sera su Canale5 già la vostra opinione conta un 70% in meno. Perché questo è un film che va visto sul grande schermo, con un impianto sonoro degno di questo nome, senza pause e interruzioni, senza iPhone, senza Twitter, senza scaccolarsi, senza dover dimostrare al mondo ogni 30 secondi la vostra sagacia. Per intenderci, non è la partita di pallone, né l'ultimo film di Checco Zalone e nemmeno una commedia romantica hollywoodiana. E' un film d'autore, complesso, articolato, irritante e insoluto e merita dunque un livello di attenzione leggermente superiore a quello che si presta solitamente nel seguire la diretta del Grande Fratello 13.




In secondo luogo, non accetto nessuna critica basata sul fatto che sia un film "troppo lungo", "lento" o "pesante". Primo perché c'è di peggio (vedi "Il cielo sopra Berlino" dove trascorrono il tempo a sussurrare tagliando fuori tutto il pubblico con problemi d'udito come la sottoscritta). Secondo perché La Grande Bellezza è un film ricco di scoppiettanti dialoghi al vetriolo colmi di intelligenza e arguzia. Tipo questo:


O la magnifica scena con l'artista nuda che dà capocciate gratuite al Parco degli Acquedotti, che - per quanto mi riguarda - esprime IL parere definitivo sull'arte concettuale.


Per non parlare della giustamente nota scena iniziale della festa che se la gioca con la magnifica "scena della festa" in Colazione da Tiffany.


Ora io magari ho un metro di giudizio sballato dalla mia predilezione per i romanzi russi dell'800, però se trovate che questo film sia noioso probabilmente riuscite ad appassionarvi solo all'odore delle vostre puzzette sotto alle coperte. Problemi vostri.


Dicevo che è un film irritante. Personalmente a maggio uscii dal cinema incazzata come una biscia senza nemmeno capirne bene il motivo. Ce l'avevo a morte con Sorrentino, che trovavo (e tuttora trovo!) borioso, arrogante e compiaciuto come poche persone al mondo e che era riuscito per l'ennesima volta ad auto-celebrarsi per interposta persona sfruttando l'enorme talento di Toni Servillo. E lo schifavo ancora di più perché, nonostante tutto ciò (la boria, i fenicotteri, l'estrema debolezza della trama, lo sputare nel piatto da cui si mangia con gusto, etc. etc.), era riuscito a catturarmi, a farmi ridere, a farmi accapponare la pelle, a rendermi fragile. Insomma a condurmi esattamente dove voleva lui.
Capisco quindi la difficoltà a definirlo un "capolavoro" perché, anche se questo film ti è piaciuto, ti lascia una sorta bruciore, un pizzicore, come un prurito nelle parti basse irresistibile e fastidioso. E la soddisfazione a sto stronzetto di talento non gliela vuoi dare, è comprensibile. Ma da qui a dire che "fa schifo", mi dispiace, ce ne passa. Bisogna avere l'onestà di ammettere che, per quanto sia un odioso saputello, Sorrentino sa fare il suo mestiere come pochi al mondo oggi.



Passiamo alla critica più diffusa e comprensibile riassumibile nella frase "sì, ma quale sarebbe la trama?". Ora, a parte il fatto che una trama (seppure esile) c'è e non è nemmeno troppo difficile da identificare, mi preme farvi presente le seguenti valutazioni:
1. ce le avete fatte a fettine sottili sottili per anni voi e "Mulholland Drive" che è un capolavoro insuperabile e adesso vi lamentate che La Grande Bellezza ha una trama debole? Siete seri? Cioè se un americano mette un uomo che prende fuoco in una scena random è "un visionario", se un napoletano con un inglese vergognoso riunisce un po' di fenicotteri su una terrazza allora è "un cretino"?
2. la vostra vita ce l'ha una trama? è lineare? è un puzzle in cui alla fine tutto trova il suo posto? oppure è un casino completo zeppo di incoerenze, sviamenti, percorsi tortuosi, meschinità, ripensamenti, drastici propositi risolutori, rimpianti, risate, gioia e lacrime? 
3. molti detrattori di La Grande Bellezza tessono le lodi di "La Migliore Offerta", film americano con la regia di Tornatore, che ho avuto l'onore di vedere solo un paio di giorni fa. E l'ho trovato francamente sopravvalutato. Un film con una trama in cui - per l'appunto - tutto torna come in un teorema, dove tutti i pezzi hanno una loro collocazione, dove c'è un sugo della storia. Ecco, voi Manzoni obbligatorio a scuola ve lo meritate, questa è la verità!, perché solo a quello arrivate.



Dopo aver ribattuto alle critiche del pubblico amante della semplicità à la Veronesi (lo sceneggiatore non il medico), vorrei dire due parole anche allo sparuto gruppo di radical chic disgustati dall'eccessiva cafonaggine del film in questione. Sì La Grande Bellezza celebra la volgarità, l'opulenza sfacciata, il disimpegno, la mostruosità. Non c'è morale, non c'è etica. C'è solo un Basso Impero, grasso, decadente e disgustoso. E, come se non bastasse, quel po' di umanità e purezza che si ritrova nel film è incarnato da due simboli trash italiani come la Ferilli e Verdone. Fatevene una ragione e rincuoratevi pensando che tanto la filmografia di Ken Loach è sterminata e non avrete difficoltà a trovarvi una storia di discriminazione e lotta per la libertà, come piace a voi.


Detto ciò, credo di essermi fatta schifare equamente a destra e a manca, quindi mi aspetto un'impennata nelle visualizzazioni e nei commenti.


Grazie alle mie fonti di ispirazione: Sailor Moon, Tolstoj, Gigi Finizio e il Pupazzo Gnappo.

16 commenti:

  1. Applausi. Io mi sono stancata di spiegare in giro perché mi è piaciuto senza macchiarmi dell'accusa di voler fare l'intellettuale (chi, io?).
    Diana

    RispondiElimina
  2. Concordo in pieno su tutto.
    Chi si è addormentato o l'ha trovato lungo o noioso non l'ha capito, non ne ha colto il significato.
    Secondo me per capirlo ci vuole una sensibilità che non tutti hanno, la stessa a cui è stato "condannato" lo stesso Gep ;-)

    RispondiElimina
  3. Avendolo visto a suo tempo, ieri ho fatto solo un ripasso. Ammetto di averlo voluto rivedere perché in una sola volta quel film non lo capisci del tutto, ieri l'ho apprezzato di più. Ma come hai detto tu è anche irritante e divertente allo stesso tempo (ho trovato grandiosa la risposta alla vocazione civile, mentre riguardo la capata dell'artista ho detto "se ci resta se lo merita",a me l'arte moderna/contemporanea fa quest'effetto...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi permetto di consigliarti di vederlo almeno un'altra volta: per esperienza ti dico che ad ogni visione capisci qualcosa in più...

      Elimina
  4. Perfetta! La tua recensione è molto più sentita di quelle di tanti critici (di mestiere) che ci sono in giro.
    Mi permetto di farla leggere ai tanti miei contatti che ieri sera, durante la visione, ad appena 15 minuti dall'inizio si permettevano di dire "che palle" o "continuo a pensare che il cinema italiano faccia cagare". Che poi son quelli che vanno a vedere Checco Zalone (tra i quali anch'io eh, lo ammetto tranquillamente così come affermo che ho riso parecchio!) e dicono sia un genio e che sforni capolavori!

    RispondiElimina
  5. Sailor moon ed il pupazzo Gnappo sono grandissime ispirazioni anche per me...
    per il resto, quoto dalla prima all'ultima riga. Ecco.

    RispondiElimina
  6. I gusti e le emozioni che proviamo davanti ad uno schermo, piccolo o grande che sia, sono soggettivi. Io, ad esempio, Sorrentino non sempre riesco ad interpretarlo: ho adorato Il Divo, non ho capito This Must Be the Place e ho apprezzato molto La Grande Bellezza e, per dirla tutta, anche La Migliore Offerta di Tornatore non mi è dispiaciuto. Trovo ridicolo il polverone mediatico che si è sollevato, il dibattito sul fatto che meritasse o meno l'oscar, l'orgoglio patriottico che esce solo in queste occasioni. Qui (e beata te che te ne stai a Tunisi) avremmo altro per cui scaldarci..

    RispondiElimina
  7. Bellissima analisi in cui mi ritrovo totalmente.
    Continuo a non ritenerlo un capolavoro e all'epoca della visione (molto prima di ieri sera) mi aveva infastidito, intristito e affascinato.
    (ho scoperto solo oggi il tuo blog, e mi piace molto)

    RispondiElimina
  8. premettendo che non sono un esperto e ho avuto modo di vedere "la grande bellezza" anche al cinema concordo in pieno con quello che hai scritto :-)

    RispondiElimina
  9. Gentilissima Nené, non mi atteggio a critico, anche se di film ne vedo molti. Posso dire però che a me sembra un film presuntuoso e un remake (peggiorato e involgarito, ma sono i tempi ad essere tristi) di Fellini, che Servillo è grande, ma di lui ho visto di meglio, che Verdone fa praticamente lo stesso personaggio in tutti i film e anche in questo, che la Ferilli è fuori contesto, che ho amato alcuni personaggi (il cardinale di Herlitzka e i nobili che campano affittandosi per le serate), ma che nel complesso mi sono a tratti annoiato? La fotografia è sontuosa, però il film olezza di morte, la morale (Gep Gambardella è divenuto artisticamente sterile perché ha perso definitivamente "la Grande Bellezza", intravista nel rimpianto di un irripetibile amore giovanile) è da liceale mai cresciuto emotivamente?
    Aggiungo solo che è un film un po' furbo, costruito per gli Statunitensi e per Hollywood.
    Viva l'Italia, per carità e bravo Sorrentino, ma di Servillo - Sorrentino ho amato piuttosto "Le conseguenze dell'amore"
    -

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che puoi! I pareri circostanziati sono sempre apprezzati.

      Elimina
  10. Detrattori, rosicate!
    La verità è irritante.E sì, Sorrentino è uno stronzetto compiaciuto di se stesso. Sì, dopo ha fatto lo spot alla Fiat. Sì, ci stanno un sacco di marchette, nel film. Sì, il produttore non ho ben capito chi è della famiglia Letta.
    Il film è il ritratto perfetto di questi anni. Quindi, a tutte le vostre obiezioni io rispondo in maniera semplice e sintetica: STICAZZI
    Off topic: Nenè, baci. Spero tu stia bene. Poi un giorno riuscirò a darti il mio regalino (scade l'anno prossimo, dovresti farcela).
    Gaia

    RispondiElimina
  11. .. bene, bene, con buona pace dei detrattori.

    RispondiElimina
  12. Madò,ti seguo da un pò e t'ho trovata sempre interessante in tutti i post,anche in quelli più leggeri,ma ora te lo meriti tutto sei un genio cacchio! :)

    RispondiElimina
  13. E'un piacere leggerti! Spero che tu scriva piu'spesso!
    Sara

    RispondiElimina