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domenica 19 ottobre 2014

Vestiti > Persone

Una delle grandi ipocrisie su cui si basa la nostra società malata e corrotta è che i rapporti umani siano una cosa indispensabile al benessere psicofisico. 
Va' da sé che gli affetti familiari siano in effetti qualcosa di auspicabile e desiderabile, specie durante l'infanzia (anche se pure in questo caso non sono rari i parenti più o meno stretti di cui il genere umano non sa che farsene e che potrebbero tranquillamente darsi fuoco con buona pace del parentado). E inoltre indiscutibile che l'uomo sia un animale sociale che ha bisogno di uno scambio costante con i suoi simili. 
Tuttavia non posso fare a meno di notare quanto l'amicizia e l'amore siano sentimenti sopravvalutati, quasi che un essere umano non possa considerarsi completo se non ha un partner e almeno 4-5 amici di vecchia data. A tal proposito, vorrei esporvi la filosofia a cui sono pervenuta dopo aver constato lo squallore dei rapporti umani che ho accumulato nel corso della mia vita. Si tratta di una filosofia abbastanza rivoluzionaria nella sua semplicità, una filosofia onesta e interamente tesa al raggiungimento dell'atarassia, anzi che dico, del vero piacere. 

Il concetto principale è il seguente: I VESTITI SONO MEGLIO DELLE PERSONE (dove la parola "vestiti" è chiaramente una sineddoche che include anche scarpe, accessori, trucco, capelli e trattamenti di bellezza). 

Questo approccio esistenziale è stato desunto empiricamente attraverso la constatazione dei seguenti fatti:

- I vestiti infatti non possono deluderti o, perlomeno, si tratterà di delusioni trascurabili genere "toh guarda questo maglione in puro poliestere ha fatto i nippoli!".

- Da un determinato vestito sai sempre cosa attenderti, ragion per cui non ci resterai male se non puoi mettere quel crop top di seta ultraleggera a gennaio o se non potrai indossare jeans strappati ad un matrimonio (e se dovessi riuscirci lo considereresti un guadagno netto!). 

- Se un vestito non ti va più o è colpa tua che hai mangiato come una scrofa premestruata o è colpa di un lavaggio troppo aggressivo, ma di certo non è colpa sua. 

- I vestiti ci sono sempre per te. Puoi tenerli per mesi o anche anni chiusi in scatole polverose e comunque li ritroverai là dove li hai lasciati, tristi, stropicciati e con tanta voglia di essere reintegrati nella tua vita.

- I vestiti non pretendono di sostenere una conversazione con te di prima mattina.

- I vestiti ti tengono caldo quando hai freddo. Ti rendono più bella (se sai come sceglierli) e sicura di te. Insomma migliorano il tuo benessere.

- I vestiti ti permettono di esercitare la tua fantasia, creando e rinnovando la tua immagine.

- I vestiti non ti mandano un invito a giocare a Candy Crash ogni 4 secondi per 6 mesi fino a quando non vai ad ammazzargli tutti i parenti fino al 7° grado.

- I vestiti, quando ti hanno cacato il cazzo e non ti fidi più di vederli, li puoi buttare, regalare o rivendere organizzando un simpatico "vide-dressing". Ma molto difficilmente continuerai ad avere loro notizie da amici comuni.


Ci sarebbero altri ennemila motivi per cui i vestiti sono meglio delle persone ma io al momento mi scoccio di snocciolarveli anche perché stanotte ho dormito poco. Ma il concetto sarebbe: cosa ce ne facciamo noi di un fidanzato lagnoso, di un'amica egoista, di un collega invidioso e di una lontana parente acida? Niente! 
Perché se vogliamo stare bene dovete darci solo i vestiti e i soldi per comprarli.

2 commenti:

  1. i tuoi ultimi due post sono bellissimi e sarei curiosa davvero di sapere cosa c'è dietro....
    la penso come te sui vestiti, nella vita mi sono occupata di altro ma per un pelo non prendevo la strada di qualche boutique (per lavorarci, intendo!) ho avuto per una decina d'anni una vera passione per le borse, che ora va scemando mentre sta prendendo il sopravvento quella per le scarpe. La gioia e il conforto che ci danno le cose belle del nostro guardaroba, è qualcosa che un maschio medio non potrà MAI capire. Per me sono esempi di arte applicata. Sono lo specchio di Narciso. Un linguaggio a parte come lo è la musica o la matematica. Con un abbigliamento ben studiato si può trasmettere qualunque messaggio e questo è risaputo. Si può modificare perfino il nostro proprio umore e comportamento, perchè gli abiti hanno influenza su di noi: a questo proposito mi hanno colpito due libri, PAMELA E I SUOI VESTITI di Tama Janowitz (ebbe una certa fama quando scrisse SCHIAVI DI NEW YORK) e AGLIO E ZAFFIRI, scritto da una grande critica gastronoma che si travestiva in vari modi quando andava a testare ristoranti.......(ultimamente ho scoperto Giorgio Grati, fa cose strabelle per la sera e la mezza sera) f.to Michela

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  2. Condivido, sottoscrivo e approvo!!
    Fra

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