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martedì 5 febbraio 2013

Il Calcio. Questo sconosciuto.

Negli ultimi tempi il mio Coinquilino è stato una fonte pressoché inesauribile di: 
A) rotture di scatole e 
B) spunti per il blog. Spunti che puntualmente non riesco a scrivere perché lui giustamente rompe le scatole.
Insomma, ultimamente grazie a lui e alla combriccola con cui si accompagna, ho realizzato l'esistenza di una nuova tappa evolutiva del genere umano di sesso maschile: l'HOMO CALCIANTIBUS.

Questa specie si caratterizza per una dipendenza ossessivo-compulsiva dal calcio così grave e pervasiva da far impallidire qualsiasi ossessione femminile per le scarpe. Certo, direte voi, non tutti gli uomini sono fissati con il calcio. Infatti stiamo parlando solo del 95% dei portatori di pene etero aventi nazionalità italiana!

Fatta tale doverosa premessa passiamo ad analizzare la fenomenologia in cui si palesa tale mutazione genetica.

La partita di pallone.
La necessità di assistere alla partita è sicuramente l'aspetto più manifesto della mania dell'HC per il calcio, ma non per questo il peggiore. Anzi. Se non siete tifose di una squadra rivale, col tempo potreste addirittura finire con l'appassionarvi a quei 90 minuti di insulti contro uno schermo al plasma, grida, abbracci, Peroni e tarallini. La partita è quindi tutto sommato sopportabile. 
Meno comprensibile invece agli occhi di una portatrice sana di ovaie il motivo per cui un uomo nato e vissuto a Caltanissetta e che per di più tifa Milan debba partecipare con trasporto all'anticipo di Cagliari-Atalanta [la famigerata Cag-Ata]. Ma ci arriveremo...





La squadra del cuore.
Casa Gallo in UK: un esempio di attaccamento alla maglia
La fede calcistica di un uomo è uno stato d'animo che solo poche donne riescono a cogliere e a fare proprio in modo genuino. Anche quando seguiamo una squadra con costanza, noi donne ci doniamo sempre parzialmente al calcio, consapevoli del fatto che il calcio è bello ma in fin dei conti Chanel è meglio. 
Loro no. Loro ci credono assai. Ridono. Urlano. Buttano cuscini contro il televisore. Cadono dalle sedie. Piangono. Leggono la Gazzetta dello Sport. Sanno sempre contro chi si giocherà la prossima giornata e i punti che mancano per arrivare in Champions League. Tutto ciò ovviamente richiede uno sforzo e una dedizione elevatissimi. Ma il vero tifoso non si ferma qui e ci stupisce con altri atteggiamenti del tutto bizzarri. Ad esempio:
- ai Mondiali/Europei non tifa mai per la nazionale italiana: la cosa non lo interessa perché il suo unico pensiero è arrivare alla prima partita di Campionato;
- tifa per la maglia non per i giocatori: concetto filosofico molto interessante in base al quale la fede è riposta nella squadra in quanto concetto metafisico scollegato dai membri che lo compongono. Ragion per cui se il beniamino della tifoseria viene venduto a un'altra squadra [e soprattutto nella Juventus] il di lui ricordo viene immediatamente resettato dalla memoria collettiva;
- "onore e mentalità": che non si sa cosa significhi ma che trova sempre tutti d'accordo;
- sfotte il tifosotto: ovvero il tifoso occasionale che adesso dice di tifare Napoli perché vince ma che "quando eravamo in serie C tifava Milan e lo sanno tutti";
- indossa improponibili capi d'abbigliamento: come lo scalda-collo in pile [ma anche la cravatta Marinella] del Napoli o la maglia di Cavani [che si sa ad agosto col caldo ha quel certo fascino...].

Il calcio mercato.
Con il calcio mercato siamo già ben oltre qualsiasi capacità di comprensione da parte della donna. 
Da quello che io ho capito funziona così: 2 volte all'anno le squadre mettono in vendita i giocatori e succede il finimondo, i giornali non parlano d'altro, la gente si incazza a morte o è felice e di solito arriva sempre un nuovo sudamericano. Ora, non chiedetemi perché, sto delirio dura un tot di tempo e poi basta. Tipo i saldi.
L'HC segue tutto ciò con passione violenta. Studia come durante l'esame di diritto privato e spara giudizi su quel certo calciatore che non ha mai visto giocare prima [dato che ha 15 anni e viene dal Cile]. Trascorre intere serate a discutere con gli altri membri della sua specie e a pronosticare le sorti di questo o quell'altro giocatore. Poi se la prende con il Presidente che non investe nella società e che si ruba i soldi e giura che non si abbonerà più. Tutto ciò solitamente avviene sotto l'ombrellone mentre è sommerso da quotidiani sportivi e scruta torvo e corrucciato il mare...

Le partite di calcetto.
Ogni tanto l'HC avverte l'esigenza di avere incontri ravvicinati del terzo tipo con il pallone da calcio esibendosi in quella triste usanza che è nota come "la partita di calcetto".
Ora, i giocatori di calcetto si distinguono in 2 categorie: il giocatore abituale e il giocatore una tantum.
Il giocatore abituale è alquanto fastidioso perché dedica almeno 1 serata a settimana a questa attività e, in alcuni gravi casi, anche il sabato pomeriggio. Tuttavia, ciò ha anche i suoi vantaggi perché darà modo alla compagna del HC giocatore di calcetto di avere una serata tutta per sé per espletare quelle normali attività a cui sono dedite tutte le ragazze perbene [manicure, visione delle puntate arretrate di Dexter, sesso extra-coniugale ed eventuali].
Il giocatore una tantum è decisamente peggio. Egli infatti gioca a calcetto 1 o 2 volte all'anno, solitamente durante la giornata più calda e/o fredda dell'anno, beccandosi qualsiasi tipo di malanno e ricordando a se stesso perché non pratica più spesso questo sport [ovvero perché non ne è capace]. In alcuni casi il giocatore una tantum si convince di essere un fuoriclasse e si improvvisa in gesti atletici sconsiderati come un colpo di testa con salto carpiato e doppio avvitamento, provocando a sé e agli altri fratture multiple scomposte e lunghi periodi di degenza ospedaliera [true story, miei cari].

Il fantacalcio.
Il Fantacalcio è decisamente l'aspetto peggiore del fanatismo calcistico maschile. E' quel livello così basso che a una donna mai verrebbe in mente di sfiorare. La descrizione dettagliata del Fantacalcio la trovate qui dove scoprirete anche che l'Italia si distingue nel panorama mondiale fantacalcistico.
Il problema con il Fantacalcio  che è estremamente pervasivo. Il vostro HC inizierà con un solo Fantacalcio, poi passerà a 2 e nel giro di qualche anno gestirà come un equilibrista impazzito 5 Fantacalcio contemporaneamente. Ciò lo indurrà a trascorrere qualsiasi momento libero della sua vita a "fare la formazione": mentre siete in vacanza, durante la vostra festa di compleanno, nella fase pre-amplesso, a cena con amici e chi più ne ha più ne metta perché ogni momento è buono per fare la formazione.
Una volta messa la formazione, voi pensate di esservi finalmente liberate e di potervi godere quel po' di week end che vi è rimasto. E invece no! Perché, siccome lui ha almeno un giocatore in ogni squadra attiva in serie A, deve guardare TUTTE le partite. Non una sì e una no. NO. TUTTE. Compresa CAG-ATA.
Durante il resto della settimana, poi, l'HC si dedicherà all'improperio selvaggio nei confronti di chi è messo meglio in classifica e nella presa per i fondelli nei confronti dei più malmessi [alla faccia dello spirito sportivo], oppure si documenterà per dimostrare la manifesta infondatezza di alcuni passi del regolamento del Fantacalcio adottato dagli altri a maggioranza e da lui mai digerito del tutto.
Ma l'aspetto più incomprensibile di tutto ciò è l'insistenza dell'HC nel voler perpetrare di anno in anno questo rito, malgrado il fatto che da quando lo conoscete non ha mai - e sottolineo MAI - vinto un solo Fantacalcio [e non si è nemmeno qualificato in zona premi, ça va sans dire].

4 commenti:

  1. Ahahahahah, c'è un problema però: sono una donna e faccio il fantacalcio, come la mettiamo??

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    1. Ma veramente fai????? Ma quindi è fisicamente possibile????

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    2. Lo è se ti piace il calcio!!! Io seguo calcio e tennis con molta passione :-) però preciso che non sarei mai capace di farne più di uno, troppo impegnativo! E se devo uscire esco e al massimo controllo i risultati

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  2. una sintesi perfetta! ti adoro!
    E pensare che se non ti appassioni col loro al fantacalcio, si lamentano pure.
    Alessandra

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