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lunedì 14 gennaio 2013

La (dis)educazione sentimentale della donna: Romeo e Giulietta.


L’altra sera ho rivisto Romeo+Juliet di Baz Luhrmann. Non lo vedevo da circa 10 anni. Tra la fine delle medie e la fine del liceo l’avrò visto circa 800 volte. Alla fine la videocassetta mi guardò supplichevole e mi chiese di porre fine alla sue sofferenze.

Insomma, l’altra sera ho rivisto per la millesima volta questo film che ha svolto nella mia vita un ruolo fondamentale, oserei dire paideutico, in base al quale ho forgiato il mio concetto di "amore vero". E finalmente ho capito perché per circa 15 anni la mia vita sentimentale ha fatto pena.
Premettendo che Baz Luhrmann ha fatto un gran lavoro, che la scenografia, i costumi, il montaggio e soprattutto la colonna sonora sono magnifici, diciamoci la verità: il problema è alla base, nel soggetto stesso del film. Perché – ed è questa la grande rivelazione che mi si è dipanata dinanzi agli occhi ieri sera – la storia di Romeo e Giulietta è profondamente diseducativa. Analizziamola lucidamente.

La storia.
Ci sono due famiglie ricche e potenti che da un po’ di tempo si danno in faccia molestando la pubblica quiete. C’è un giovanotto di nome Romeo che, anziché fare la guerra o andare a zappare la terra come tutti i suoi coetanei, trascorre le giornate a struggersi d’amore per una certa Rosalina la quale non se lo incula nemmeno di striscio.
Romeo va a una festa e qui incontra una sciacquetta appena uscita dalla pubertà e, nel giro di 15 secondi, dimentica Rosalina e si innamora perdutamente della malcapitata, iniziando a farneticare di pellegrini, santi e baci riparatori. Nemmeno il tempo di scoprire il significato della parola “petting” che i due vengono a conoscenza delle rispettive identità ma decidono comunque di sposarsi in segreto [suppongo per consumare la loro passione con la benedizione di Dio, ma in barba alle rispettive famiglie!]. Il prete e la balia di Sciacquetta sono a conoscenza di tutto e, anziché fare loro testa e muro, li aiutano in questo loro assurdo proposito matrimoniale, dimostrandosi delle teste di carciofo immature e irresponsabili più di Romeo e Sciacquetta.

Ma la gioia dei neosposi dura poco perché circa 20 minuti dopo aver impalmato Sciacquetta, Romeo in un momento di improvvisa e inattesa virilità decide di vendicare l’amico Mercuzio, trucidando il cugino stronzo di Sciacquetta. Il Capo di Verona non la prende bene e lo bandisce dalla città. Romeo, anziché pensare a salvare la pelle corre da Sciacquetta che, pur essendo a conoscenza del fattaccio, decide comunque di consumare il matrimonio lasciandosi deflorare. L’indomani mattina, dopo una serie di scenette stomachevoli, Romeo parte alla volta di Mantova.

Frattanto, notte tempo, il padre di Sciacquetta ha deciso di dare la figlia in moglie a un suo amico. Sciacquetta tergiversa poi, dal momento che all’epoca non avevano ancora inventato i diritti delle donne e il Telefono Azzurro, va a chiedere consiglio al solito prete il quale, per risolvere la delicata faccenda, le da un veleno che la farà sembrare morta per circa 20 ore. Con questa mossa il prete si conferma per il genio che è. Sciacquetta sembra morta e viene messa in una cappella funeraria. Il prete, che avrebbe dovuto avvisare Romeo dell'escamotage, manco a dirlo, non riesce nell’intento, ma si sa che le brutte notizie corrono veloci e Romeo viene ben presto a sapere che Sciacquetta è morta.
Romeo va a vedere la salma di Sciacquetta, constata la morte e si avvelena. Ovviamente, 3 secondi dopo che Romeo è spirato, Sciacquetta si sveglia fresca come un fiore. Poi capisce e, dopo aver imprecato tutti i santi perché Romeo si è scolato tutto il veleno, si ammazza col pugnale.



I personaggi principali.
Romeo: come definire Romeo? Ecco, a mio modesto parere, un “debosciato” ci starebbe bene nel suo caso. Romeo è bello, giovane e soprattutto schifosamente ricco. In pratica è un radical chic dei suoi tempi che, non avendo nulla da fare, è alla ricerca di emozioni forti. Ma siccome oltre ad essere un debosciato è anche un vile, anziché ricercarle nella guerra o nel bullismo, decide di innamorarsi randomicamente di chiunque gli passi a tiro e di struggersi. In tutto il film/tragedia c’è solo un momento in cui Romeo fa simpatia – e cioè quando vendica Mercuzio. Per il resto Romeo è un piagnone che dice cose senza senso, noioso da morire, che coltiva l’hobby della depressione e dell’esistenzialismo ante litteram. La caratteristica peggiore di Romeo è il suo innamoramento incontrollato, senza mezze misure. Romeo riesce a innamorarsi nel giro di 3 secondi netti, senza nemmeno aver scambiato una parola che sia una con l’oggetto del suo amore.

Sciacquetta: Sciacquetta è messa un po’ meglio di Romeo. Di lei sappiamo che era ricca, graziosa ed estremamente giovane. La ragazza dà a più riprese indizi di una certa igiene mentale – almeno rispetto a Romeo – ma ciò non basta a salvarla dalla potenza dei suoi ormoni. Di lei apprezziamo il fatto che non stia sempre a crogiolarsi in pensieri di morte, che ogni tanto accenni alla necessità di attendere per vedere le cose come vanno. Tuttavia, legge ancora il “Cioè” [e non è nemmeno passata a Top Girl, tanto per intenderci!] e per questo trova normale sposarsi di nascosto e fingere di essere morta. Sono certa che, se avesse avuto almeno 16 anni, Sciacquetta non si sarebbe fatta abbindolare così facilmente.

La Balia: materna, affettuosa, ma intelligente come una capra. Senza dubbio il personaggio migliore.
Il Prete: un maledetto genio che permette a due giovini rincoglioniti dai ferormoni di sposarsi.
Tebaldo – il cugino stronzo di Sciacquetta: è pieno di testosterone e forse dovrebbe trovarsi una sciacquetta pure lui.
Mercuzio: dissociato, con gravi problemi di personalità. Gli piace sfottere Romeo per le sue paturnie.

Il messaggio.
“Romeo e Giulietta” è il simbolo dell’amore e, in virtù di ciò, il 75% delle donnine occidentali dal XVII secolo ad oggi hanno anelato a vivere un amore appassionato, struggente e unico come il loro. E in ragione di ciò hanno fatto i testicoli a pezzi ai propri partner, accusandoli di amarle poco e male.
Ma che razza di amore è quello di Romeo e Giulietta? Di sicuro non è profondo. I due trascorrono insieme sì e no 10 ore, di cui: 1 ora a dire idiozie sulla Luna, 1 ora a sposarsi in chiesa, 8 ore a trombare come mandrilli. Romeo e Giulietta sanno ben poco l’uno dell’altra. Si piacciono. Vorrebbero fare carte. E probabilmente l’impossibilità della loro unione rende queste pulsioni ancora più urgenti. Il loro è un amore ormonale, come è giusto che sia alla loro età. Giulietta, ad esempio, non sa che Romeo quando mangia pesante soffre di meteorismo. Romeo d'altronde non ha visto Giulietta in fase premestruale e senza trucco. Se li avessero lasciati stare insieme liberamente, dubito che avrebbero retto oltre i 6 mesi.
Se fossero vissuti negli anni ’90, Romeo e Giulietta si sarebbero sbaciucchiati e smanazzati per qualche ora sul divano di casa di Giulietta. Poi l’indomani lei gli avrebbe fatto uno squillo a cui lui avrebbe risposto in ritardo. Si sarebbero dati appuntamento in centro da McDonald. Si sarebbero sbaciucchiati un altro po’. Poi si sarebbero resi conto di vivere a 6 km di distanza e di non avere abbastanza soldi sul cellulare per far crescere il loro amore. D'altronde Romeo deve andare a giocare a calcetto 3 volte a settimana, sabato incluso, mentre Giulietta ha il British.
Il problema è che questo amore parziale, immaturo, appena abbozzato è diventato archetipo, influenzando la nostra visione di ciò che dovrebbe essere l’amore VERO. Convincendoci che sia normale volersi sposare dopo 2 ore dal primo “Ciao”, togliersi la vita per uno di cui non sappiamo nemmeno il segno zodiacale, rinnegare il proprio nome per la prima squinzia di passaggio. Poi uno si stupisce del perché noi donne siamo un tantino assillanti e programmiamo le vacanze insieme dopo il secondo appuntamento! Ma con questi esempi deleteri cosa vi aspettavate?
Da oggi io “Romeo e Giulietta” ho smesso di considerarla come una storia d’amore. Da oggi io la considero per quello che è: la storia di un forte disagio giovanile, una specie di “Gioventù bruciata” ma senza brillantina e con la calzamaglia. La storia di un ragazzo annoiato e poco incline alle attività di famiglia, che crede di trovare un senso alla sua inutile vita in una sconosciuta che lo degna di attenzione. È la storia di una ragazza trascurata, probabilmente vittima di abusi, tenuta sotto chiave che infondo infondo cerca una via di fuga. È insomma la storia di due disperazioni che si trovano e che insieme creano una disperazione ancora più grande. E io in questo non ci vedo amore vero.

8 commenti:

  1. Semplicemente ti adoro e aggiungo che non sono stati solo loro a rovinare e illudere generazioni di ragazze, ma anche i cartoni animati della Disney, vedi Cenerentola (un ballo scarso ed è già amore folle, senza sapere come si chiamano, che gusti hanno, cosa li fa ridere, cosa odiano,ecc.) La Bella Addormentata, Biancaneve&co.
    Quella che è più veritiera è La Bella e la Bestia (almeno loro imparano a conoscersi, data la convivenza forzata).
    Brava, diciamo come stanno le cose!

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    1. Bella era decisamente in gamba (non per niente il cartone sottolinea che era un'intellettuale). Tuttavia il dubbio è che si sia preso il bestione per soldi... che comunque ha fatto bene!

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    2. Intellettuale = mica scema!
      Tra quell'idiota tutto muscoli e niente cervello (oltre che maschilista incallito) di Gastone e il ricco-ma-bruttino-dalla scorza dura-ma buono dentro, bè...la scelta non è tanto ardua. E poi...ma vuoi mettere la biblioteca enorme che la Bestia si portava come dote???

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  2. Nené, ti leggo spesso e credo che questo capolavoro meriti un posto d'onore nella lista dei tuoi gioielli, per propinquità tematica sotto a "uomini da evitare". Una perla del genere non può rimanere disconosciuta ai più di passaggio ;)

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    1. Mi trovi perfettamente d'accordo. Ti confesso che ogni tanto me lo rileggo e ogni volta mi stupisco di come sotto tutte queste meches e questi abiti di Zara si nasconda una fine sociologa della passione....
      Purtroppo però la lista "I miei gioielli" è automatica, nel senso che ci vanno automaticamente i post più letti. Quindi se vogliamo farcelo andare tra i miei gioielli dobbiamo diffonderlo. Che dici mi aiuti?

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